Assegnato ai Frati Minori di San Francesco d'Assisi (Riformati) e consacrato a Santa Maria del Rimedio, il principe Bartolomeo Sambiase, illuminato feudatario del tempo, lo volle come espressione del suo prestigio, facendolo erigere di fronte al castello sulla collina dell'extra moenia dove già esisteva un antico romitorio francescano.
Finito di costruire nel 1698, solo nel 1702 Clemente XI, personalmente sollecitato, superando l'esito negativo di una sofferta istruttoria apostolica, ne autorizzò l'apertura. Soppresso dai Napoleonidi nel 1809, passò alla proprietà privata nel 1866.
Gli incendi e il terremoto lo resero rudere dopo che gli attacchi dell'artiglieria francese ne ebbero promosso il degrado, ma un accurato restauro negli anni '80 lo ha riportato alla primitiva bellezza, consentendo oggi di godervi, nel rapporto luce-pietre-cielo-mare un'atmosfera intima quasi irreale sempre tributaria di mistica appagante serenità.
La sua architettura ispirata al tardo '600 meridionale è espressione negli elementi stilistici e decorativi di quell'arte povera, che con rarissimi esempi compiuti, solo la Chiesa poté interpretare e produrre, illuminando qua e là nel lungo periodo della feudalità, i secoli più bui della storia civile ed artistica calabrese.
Gerardo Leonardis